Le nostre vacanze sono finite...tutti sono tornati ai loro posti...marito a lavoro...pupo al nido...io e Alì a goderci la pace della nostra casetta (almeno fino al pomeriggio).
I giorni frenetici prima della partenza sono alle spalle ma l'immagine di Alì dopo aver fiutato aria di partenza, quella, non potrò mai dimenticarla!...Non conosco i risvolti scientifici, psicologici o cinofili della cosa ma "umanamente" parlando Alì è entrato in una profonda crisi personale dopo aver visto le nostre valigie in bella mostra sull'uscio di casa il giorno prima della partenza. L'espressione felice e giocosa che generalmente lo caratterizza si è improvvisamente trasformata in panico totale: sguardo spento, aria passiva, orecchie basse, andatura trascinata! Inutili tutti gli sforzi di tirarlo su di morale "dai Alì vuoi venire con noi?" "Alì domani si parte". Il fiero rottweiler è rimasto impassibile, mimetizzato nel suo mega cuscinone nero per tutto il pomeriggio. Si poteva incrociare solo lo sguardo afflitto dei suoi occhi che con aria sommessa sussurravano "portami con te"!.
La mattina della partenza, ci sono voluti diversi incentivi per convincerlo ad entrare nel suo trasportino, ed è rimasto lì dentro, in piedi, per un bel pò prima di convincersi che avevamo fatto troppa strada per arrivare alla pensione!. Io sono convinta che si sia totalmente rilassato solo verso Roma!. Infatti è a quel punto che lo abbiamo realmente sentito russare!.
Alì ha sofferto di un forte stress pre-partenza e non certo dovuto alla euforia del viaggio ma motivato dalla personale convinzione che lo avremmo lasciato in pensione!. Certamente i sentimenti di un cane sono molteplici e le sfumature caratteriali sono tantissime ma non immaginavo si potesse stare così male all'idea di doversi separare dal proprio branco! Alì ha riconosciuto nella presenza delle valigie l'imminente separazione da noi. In un precedente post ho parlato della memoria dei cani definendola associativa, beh questo episodio ne è la prova evidente. Restando sul concetto della memoria e a sostegno del fatto che "i cani non dimenticano" vi racconterò un altro episodio di queste vacanze: complice lo stress del viaggio Alì emanava un certo "odorino" così è stato necessario un "bagnetto". Alla toelettatura ha riconosciuto il suo veterinario e la persona che si occupava di "farlo bello" precipitandosi verso di loro e leccandoli senza pudore, strofinandosi come un gatto e piangendo di gioia!. Ormai erano anni che non li vedeva, eppure non ha avuto esitazione ne diffidenza. Una scena straordinaria.
Allo stesso modo, grazie alla sua "memoria", ha ringhiato a mio zio, bloccandolo in un angolo. Lo zio "graziato" ha poi ammesso di aver maltrattato il cane quando era solo un batuffolo indisponente, a quanto pare dopo tre anni Alì non deve ancora aver digerito l'accaduto e appena ha potuto ha pensato bene di pareggiare i conti!. Ricordiamoci di trattare con i guanti anche i pelosi degli amici, prima o poi arriva per loro il momento della rivalsa!. Meglio se ci trovano simpatici insomma!
Siamo rientrati da pochi giorni, ed io e mio marito ci siamo accorti che la nostalgia degli amici e dei genitori lasciati lontano è un fatto solo nostro: i due "fratelli" (peloso e non) hanno accolto con gioia immensa il fatto di essere tornati, ristabilita la coalizione è ripartita la lotta alla distruzione di casa!: ci sono vecchie abitudini che proprio non si dimenticano, anche se è passato un anno ;-)
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