giovedì 22 ottobre 2009

La sveglia cane

ovvero: come sfruttare la presenza del cane in casa a vostro vantaggio!


Quanti di noi combattono quotidianamente con la sveglia che suona, i figli da preparare, la colazione, il caffè…insomma la routine mattutina è davvero impegnativa  e alle 9.00 si è già stressati.  Se poi alla toelettatura ci si aggiunge anche il pupo che non collabora e non vuole svegliarsi, il marito che scappa di casa senza portare il cane a fare i suoi bisognini…viene davvero da scappare lontano!. 
Per  fortuna esiste una soluzione a tutto!. La mia, testata, riguarda la sveglia dello gnomo. Lui è restio, come il 99% dei bambini, ad aprire quegli occhietti al mattino, complice il fatto che la sera ha i suoi impegni e va a letto tardi, che durante la notte si sveglia per migrare nel nostro letto ecc ecc.. .  Ogni mattina scoppia la tragedia: pianti inconsolabili fino all’ingresso al nido!. Al risveglio mi guarda con fare nervoso di chi è stato disturbato nel  suo sonno super rem additandomi come la strega cattiva. Eppure ho sempre applicato metodi gentili, penombra, voce dolce, bacetti…carezze…gli sussurravo all’orecchio..”amore sveglia è tardi”. Niente, iniziava il pianto. 

Un giorno l’illuminazione. Chi è la persona a lui più vicina? Ovvio..il cane! Ed allora sfruttiamolo questo ammasso peloso di 50 kg che mangia crocchette a scrocco. Così l’ho promosso a sveglia-cane. Lui col suo fare “gentile da rottweiler” si è sentito ben fiero di avere l’onore di svegliare il principino ma soprattutto di saltare sul letto (solo le zampe davanti però). Così ha appoggiato il suo bel musone, un colpetto qui..una zampata là…una leccatina…e poi giù con le maniere dure…beh se non si sveglia! . Dopo l’ennesima capriola lo gnomo ha aperto gli occhi ed ha esclamato tutto felice “Alì…ciaoooo” , un abbraccio, una bacio e giù dal letto , la giornata inizia col sorriso.
Concludendo e cercando di conferire un po’ di serietà a questo articolo un po’ fuori dagli schemi, questo è l’esempio pratico di quanto un cane faccia bene ad un bambino, nei gesti quotidiani dal buongiorno alla buonanotte.

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