martedì 8 dicembre 2009

Voglio fare il modello!...o forse no!?


Immaginatevi uno spazio immenso, grigio, rumoroso, frenetico e metteteci dentro un bambino di due anni. Dopo quanto tempo pensate che inizierà a piangere? Quanto tempo resisterà prima di implorare di tornare a casa?. Immaginate che un bambino di due anni è già in grado di capire molte cose ed esprimere a modo suo i suoi desideri. Pensate ora che quel bambino sia un cane, cucciolo o adulto, poco importa. Lasciatelo nello spazio che vi ho descritto, chiuso in una gabbia per gran parte del tempo, pensate che sia contento?. Questo, in sintesi, è quello che mi ha lasciato la prima mostra canina cui ho partecipato ieri a Verona, come visitatrice ovviamente.
Centinaia di cani, bellissimi, di razze diverse, ammassati insieme ai loro proprietari, ad aspettare il loro momento di gloria. Nel frattempo, lunghi preparativi per rendere il protagonista a quattro zampe all'altezza della passerella: un colpo di spazzola, uno di forbici, una lucidatina e via!.
Io sono abituata a leggere negli occhi dei cani il loro stato d'animo, sarà perchè con loro sono nata e cresciuta, magari per colpa di quel pastore tedesco ferocissimo che mi amava alla follia e con cui ho condiviso la mia infanzia, o forse è per via di un alano blu che mi ha insegnato il senso vero dell'amore fino alla morte, oppure e non trascuro che la colpa possa essere tutta di mio figlio che a soli due anni sa che Alì è grande e gli fa la "bua" quindi se lo fa amico con biscottini e bacetti. Durante la manifestazione vedevo questi occhi spenti di cani che avrebbero tanto voluto essere altrove e non lì giudicati per i loro appiombi o la lucentezza del mantello!. Leggevo la tensione negli atteggiamenti dei conduttori che impettiti preparavano il loro cane mettendolo nella giusta posizione. Che tristezza!. Poi all'improvviso un balzo di normalità di un cane ribelle che saltando addosso alla sua padrona sembrava volerle dire " ehi dai basta..giochiamo?".
Le mostre canine ovviamente sono strumenti importanti per gli allevatori che così accrescono il patrimonio dei loro allevamenti ma per tanti proprietari rappresentano solo l'affermazione delle loro vanità!. Pur rispettando la scelta di portare il proprio cane davanti una giuria, non posso che restare della mia opinione al riguardo ossia che un cane in quel contesto è a disagio, e affermare il contrario è solo illudersi. Sarà eccessivo il mio giudizio negativo ma è quello che mi ha trasmesso questo evento, mi aspettavo qualcosa di diverso, forse più attenzione ai protagonisti e meno competizione ma infondo è una gara!. Nel futuro mi riservo di assistere a qualche manifestazione amatoriale dove forse il clima è più rilassato e cani e padroni si godono solo un pò del loro tempo insieme.
Eppure i cani, quelli che partecipano a prove di lavoro, obedience o agility hanno una luce diversa negli occhi anche durante le competizioni di un certo livello. Mi trasmettono sensazioni positive, si vede che amano gareggiare, li vedi attenti, partecipi, frementi, sono lì pronti per dare il meglio di sè sugli altri. Li osservi, accanto al loro conduttore, ansiosi perchè il loro turno non è ancora arrivato e lì c'è un avversario che sta mostrando cosa sa fare!. Altro che sguardo spento ...c'è tutta la partecipazione e la gioia di essere riusciti nell'impresa insieme, braccio e mente, cane e uomo!.

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