mercoledì 18 novembre 2009

Se Fido muore: i bambini e la perdita del loro cane



La morte del proprio cane equivale alla perdita di un amico, un fratello, di un compagno di vita. Il dolore è forse uno dei più devastanti che si possano provare. Quando ciò accade capita di sentirsi quasi ridicoli agli occhi degli altri che fanno fatica a comprendere cosa significhi, soprattutto se un legame così forte non lo si è mai avuto. La prima regola è sicuramente non lasciare che gli altri sottovalutino il nostro dolore condizionandoci al punto di non manifestarlo liberamente. La morte del proprio cane è un lutto vero e proprio e un adulto sarà capace di misurarsi con essa elaborando il dolore e col tempo superarlo: ma un bambino?.


Di sicuro il concetto di morte è difficile da spiegare ad un bambino, si tratta di una immutabile legge di natura il cui senso non sempre è chiaro neanche a noi adulti, tuttavia la sua capacità di comprendere il significato della parola "morte" dipende dallo sviluppo cognitivo e si differenzia molto in base all'età. 
Un bambino che ha meno di 2 anni può percepire e rispondere alla perdita del proprio cane avvertendo lo stress che c'è in casa ma non ne capirà la causa. 
Dai 2 ai 5 anni, sentirà di aver perso il suo compagno di giochi ma il più delle volte non sarà una perdita affettiva poichè lo stato di morte è sentito come temporaneo.  Anche in questa fase però i bambini percepiscono lo stato di dolore intorno a sé e possono manifestare delle regressioni nel comportamento. 
Già dall'età dai 5 ai 9 anni le cose si complicano, il bambino inizia a comprendere che la morte è permanente. Compare il senso di vuoto. E' importante quindi fornire giuste spiegazioni. In questa fase però, complice una fervida immaginazione, è facile che egli immagini nei dettagli la morte del proprio cane come gioco, se però l'evento accade realmente comparirà il senso di colpa. Il ruolo dei genitori è rassicurare il bambino che non è lui colpevole della morte del cane. 
A partire dai 10 anni in poi i bambini capiscono che gli esseri viventi vivono e poi muoiono e che la morte è per sempre. Tuttavia anche se comprendono che alla vita segue la morte è facile che non accettino l’ineluttabilità della cosa. Potranno quindi comparire sentimenti di dolore, rabbia, colpevolezza, depressione. In questa fase si potranno anche avere altre reazioni come piccole regressioni nel comportamento, un momentaneo allontanamento dalla famiglia, una svogliatezza a scuola. Potranno sentirsi abbandonati pensando che se il proprio animale è morto lo stesso potrà accadere ai propri genitori. In tutti i casi mai mentire, dicendo che Fido è andato via o utilizzando eufemismi del genere “sta dormendo”, queste maschere della realtà generano nei bambini confusione e ansie che poi si ripercuotono nella vita di tutti i giorni. Bisogna essere onesti. 
Spieghiamo che il corpo del nostro cane ha smesso di funzionare, che la sua anima continuerà a vivere e facciamo in modo che capisca che Fido non tornerà più. A volte anche creare dei riti può aiutare. Mio papà ha sempre seppellito i nostri cani in giardino, noi sapevamo che loro erano lì. Adesso esistono anche i cimiteri per cani, dove magari ogni tanto andare a posare un fiore. 
Ricordiamo i bei momenti vissuti insieme, le foto delle vacanze…quella volta che Fido ci ha rubato il pupazzo preferito riducendolo in brandelli! Lasciamo che i bei ricordi affiorino alla mente e facciamo notare quanto amore ci ha lasciato nel cuore il nostro cane.
Infine non compriamo subito un altro cucciolo pensando che possa sostituirsi a chi non c’è più, aspettiamo che sia nostro figlio a esprimere questo desiderio. Infondo nessun membro della nostra famiglia è sostituibile con un altro, ci vorrà del tempo per lasciarsi il dolore alle spalle e conservare di Fido solo tutti i ricordi dei bei momenti vissuti insieme.

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